La spongata
Quando arrivava la spongata in casa era automatico che fosse arrivato il Natale. La zia Adele la portava foderata di carta di alluminio che celava un generoso di strato di zucchero a velo e un profumo di frutta secca e spezie che rimaneva nella credenza dove mia mamma la conservava gelosamente fino al giorno del S.Natale. Noi bimbi non diventavamo matti per questo tipo di dolce, preferivamo i torroni e i cioccolatini ma “i grandi” se la litigavano.. oggi le cose sono cambiate.. se inizio a mangiare la spongata..non rimane neanche lo zucchero!
Vi lascio la ricetta con qualche piccolo trucco tramandato da chi di spongate se ne intendeva…
Per la pasta:
- 200 gr di farina
- 60 gr di zucchero
- 50 gr di burro
- olio di semi di girasole
- vino bianco secco o meglio ancora vermouth bianco
Per il ripieno:
- 100 gr miele di acacia o millefiori
- vino bianco
- 50 gr biscotti secchi
- 150 gr frutta secca(mandorle,nocciole e noci)
- cannella e coriandolo in polvere
- noce moscata
- pepe
- 50 gr canditi (arancia e cedro)
- 20 gr pinoli
- 30 gr uvetta messa a bagno nel sassolino
Far bollire a fuoco dolce per qualche minuto il miele con 3 cucchiai di vino, spegnere e aggiungere i biscotti secchi sbriciolati e la frutta secca tritata grossolanamente . Profumate con un pizzico di cannella, coriandolo, noce moscata e pepe.
Cuocere ancora a fuoco dolce e fare insaporire 5 minuti. Spegnere e amalgamare canditi, pinoli, uvetta gia’ ammollata e un cucchiaio di sassolino.
Far raffreddare, coprire con pellicola trasparente e fare riposare un giorno.
Preparare la pasta come una normale frolla: fate la fontana con la farine e lo zucchero, metterci il burro tagliato a dadini e impastare, aggiungere un po’ di olio di semi e il vino bianco, meglio se il vermouth avendo il vedere di scaldarlo leggermente. Stenderla in due dischi da 20 cm e metterne uno sulla placca del forno,riempirla con l’impasto e coprirla con l’altro, bucherellarla e ungerla con olio. Infornare a 180° per 30 minuti.
una volta cotta bagnarla ancora con il sassolino e cospargerla con abbondante zucchero a velo. foderarla con carta stagnola e consumarla dopo qualche giorno.